-Comunicato stampa dai Cobas Pisa-
In numerose città abbiamo visto associazioni salottiere che si richiamano al femminismo, presenti sui palchi insieme ad amministratori locali che hanno votato in Parlamento l’innalzamento dell’età pensionabile. Voi chiederete quale sia il nesso con la violenza che le donne subiscono in ogni parte del mondo, ebbene proveremo a dare qualche spiegazione. In 25 anni la condizione di vita e di lavoro delle donne non è migliorata, anzi .. L’età pensionabile è sempre piu’ alta come se fosse un lusso andare in pensione prima. Gran parte dei lavori destinati alle donne sono part time , con poche ore e un salario da fame, spesso lavori degradanti e usuranti senza alcun riconoscimento previdenziale e infortunistico. Sono decine di migliaia i bambini e le bambine che restano fuori dai servizi a domanda individuale come gli asili nido, in questi casi a sacrificare carriera e esistenza sono le donne per le quali un welfare degno di questo nome non è mai esistito. Le donne subiscono violenze da parte dei datori di lavoro, aumentano i casi di ricatti subiti per conservare un salario pur da fame. Le donne subiscono gli sfratti esecutivi e i politici si guardano bene dall’approvare moratorie e blocco degli sfratti soprattutto per le morosità incolpevoli. Anche di questo la Giornata contro la violenza sulle donne doveva parlare ma in tal caso le organizzatrici non avrebbero avuto le luci e i palchi gratuiti, i manifesti stampati con i soldi degli enti locali, avrebbero dovuto invece fare a meno della presenza dei politici, gli stessi che condividono e sottoscrivono le politiche che hanno determinato la violenza e lo sfruttamento delle donne. Per queste ragioni piu’ di giornata contro la Violenza dovremmo parlare di giornata della retorica. Ce lo chiediamo noi ma lo stesso quesito lo rivolgiamo alle associazioni che hanno promosso gli eventi e a tutte le donne che continuano a subire violenze e umiliazioni www.cobaspisa.it
fonte: comunicato stampa Cobas Pisa
