Il detto recita “L’Epifania tutte le feste porta via” ma non per Buti, dove arriva il momento di raccogliere il frutto di un anno di passione, lavoro e sacrifici di un’intera comunità.
Il giorno della manifestazione più amata dai butesi avrà luogo il 17 gennaio, quest’anno esattamente nel giorno di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali al quale è dedicato il palio.
Il Palio di Buti non è soltanto la corsa, ma una storia lunga diversi secoli che affonda le sue radici in una festa religiosa dove erano previste le benedizioni dei panini e degli animali, in particolare dei cavalli di proprietà dei butesi; non a caso il palio, fino a quando non è nato il nuovo format a contrade nel 1961, è stato disputato proprio dai cavallai butesi. Da domenica scorsa è stata inaugurata una mostra presso il frantoio Rossoni dove è possibile rivivere la storia della festa attraverso le fotografie, i manifesti, i costumi, i verbali dei consigli di contrada e del seggio organizzatore, i cenci che tante volte hanno fatto gioire e talvolta disperare i contradaioli. Durante la giornata si è registrato un notevole afflusso di persone, da coloro che hanno vissuto in prima persona le fatiche, la passione e l’amore per la festa a chi, grazie a loro, ha l’opportunità di viverle oggi da protagonista, come un segno indelebile di una storia che si tramanda di generazione in generazione. La mostra sarà aperta ancora il 9, il 10 e il 16 gennaio. Successivamente, il pranzo ha visto la presentazione del Cencio, disegnato quest’anno dall’artista Paolo Grigò e la premiazione di Vincenzo Foglia, il fantino più vittorioso con ben nove centri.
Nel frattempo, con il palio alle porte, è già iniziato il tradizionale giro delle celebrazioni liturgiche e dei rinfreschi organizzati nelle rispettive contrade.
Sabato 9 sarà la volta della cena itinerante, in una serata dove Buti metterà in mostra il suo migliore repertorio culinario. Non si tratta di una tradizionale cena, ma come suggerisce il titolo, i singoli piatti vengono serviti in un luogo caratteristico del centro, tra i quali la villa medicea, il teatro, il frantoio rossoni, la storica sede delle acli. Domenica 10 durante la mattinata, a partire dalle ore 10 ci sarà la sfilata folkloristica che culminerà sul sagrato del duomo con la riconsegna del Santo da parte di San Michele, la contrada vincitrice dell’ultimo Palio. L’ultimo atto della mattinata sarà l’estrazione delle batterie, che darà il via a una settimana di pronostici e discussioni che animeranno ulteriormente la piazza butese fino al giorno della corsa. Sabato 16 alle ore 18 in piazza Garibaldi saranno presentati i fantini e a seguire la cena propiziatoria nelle contrade, quando l’adrenalina sale e i contradaioli caricano al massimo chi dovrà difendere i propri colori attraverso cori cantati a squarciagola fino a tarda serata. Il giorno della corsa, domenica 17 gennaio prevede un programma denso già dal primo mattino: alle ore 8 Santa Messa solenne in duomo celebrata dell’arcivescovo Benotto in presenza delle autorità, del seggio e delle contrade; sfilata con benedizione dei cavalli e dei fantini dalle ore 10 e alle 14 via con la prima batteria.
Gli abbinamenti contrada-fantino salvo sorprese, dovrebbero essere i seguenti. A chi è navigato riguardo corse all’ippodromo e palii in giro per l’Italia alcuni nomi risulteranno familiari: La Croce – Di Stasio, San Nicolao – Mulas, San Michele – Roberto Filippini, San Rocco – Bianca, Ascensione – Sanna, Pievania – Ricceri, San Francesco – Cucinella e Ascensione – Sanna.