Da un progetto di ricerca coordinato dall’Università di Pisa nasce una mostra, dal titolo “More than Meets the Eye che si terrà nelle sale della prestigiosa Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra dal 23 settembre al 20 dicembre.
La mostrahttp://pagine.dm.unipi.it curata da Mattia Pattihttp://pagine.dm.unipi.it ricercatore di Storia dell’Arte contemporanea dell’Ateneo pisanohttp://pagine.dm.unipi.it e da Roberta Cremoncinihttp://pagine.dm.unipi.it direttrice della Estorick Collectionhttp://pagine.dm.unipi.it presenta le scoperte di un gruppo di storici dell’artehttp://pagine.dm.unipi.it restauratori e scienziatihttp://pagine.dm.unipi.it che hanno esaminato le più importanti opere del museo londinesehttp://pagine.dm.unipi.it una delle principali raccolte di arte italiana dell’inizio del XX secolo. I ricercatori hanno analizzato dipinti di artisti come Giorgio de Chiricohttp://pagine.dm.unipi.it Umberto Boccionihttp://pagine.dm.unipi.it Giacomo Ballahttp://pagine.dm.unipi.it Gino Severinihttp://pagine.dm.unipi.it Carlo Carrà e Ardengo Soffici usando le più aggiornate tecniche di indagine scientifica. Le indagini hanno portato alla luce strati nascosti sotto la superficie pittorica e hanno svelato particolari riguardo alle tecniche esecutive adottate dagli artistihttp://pagine.dm.unipi.it rivelando aspetti fino a oggi inaccessibili allo sguardo e aprendo nuove prospettive di ricerca. Ad esempio sul retro della celebre Scomposizione dei piani di un lume di Ardengo Soffici è stato rinvenuto un dipinto autografo raffigurante due bagnanti che era rimasto finora nascosto. Queste nuove metodologie hanno reso possibile ricostruire la storia progettualehttp://pagine.dm.unipi.it collezionistica ed espositiva di questi capolavorihttp://pagine.dm.unipi.it dalla loro prima elaborazione nello studio dell’artista fino ai più recenti interventi di restauro. In questo modo è emerso che La mano del violinista di Giacomo Ballahttp://pagine.dm.unipi.it una tra le più importanti e studiate opere futuristehttp://pagine.dm.unipi.it nasconde un altro dipinto sotto la superficie pittoricahttp://pagine.dm.unipi.it si tratta di una veduta di Düsseldorf appartenente a un ciclo di paesaggi che Balla stava realizzando nell’autunno del 1912 e di cui prima d’ora era rimasta soltanto documentazione fotografica.
DL.