La marcia per la giustizia climatica unirà idealmente 150 paesi del mondo per sensibilizzare sull’ambiente.
Tanti cittadini del territorio intendono così far sentire la propria voce su un tema così importante, contro gli effetti dei cambiamenti climatici e per un radicale cambiamento del modello economico, energetico e di sviluppo.
La Marcia Globale per il Clima di Parigi è stata cancellata a causa delle misure di sicurezza imposte dal governo di François Hollande dopo gli attentati del 13 novembre, ma comunque in tutto il mondo sono in programma grandi manifestazioni per chiedere di arrivare finalmente a un accordo “vincolante” che possa contrastare realmente gli innegabili cambiamenti climatici.
Il corteo parigino avrebbe dovuto infatti precedere l’apertura ufficiale della COP21, la 21esima Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, programmata nella capitale francese dal 30 novembre al 12 dicembre.
L’impegno dei governi dovrà essere quello di cambiare il modello di sviluppo delle risorse in ottica di sostenibilità ambientale e sociale. Sarà però necessario l’impegno di tutti i cittadini: sono le nostre abitudini quotidiane ad influenzare maggiormente i consumi energetici e nella lotta per la tutela del pianeta e dei diritti. Il contesto ambientale, e non solo, a livello mondiale è attualmente inquietante e potrebbe presto avere una evoluzione negativa inarrestabile con ricadute storicamente drammatiche.
La concentrazione di CO2 nell’atmosfera è in costante aumento, come lo è in generale quella degli altri pericolosi gas serra, principali corresponsabili del surriscaldamento globale, che favoriscono la liquefazione tanto graduale quanto regolare dei ghiacci e il riscaldamento con la consguente acidificazione dei mari e degli oceani, concause dei tanti disastri “naturali” che hanno contrassegnato il secolo scorso. Oggi, in un circolo vizioso, questi cataclismi si affiancano alle dinamiche antropiche di sfruttamento selvaggio del pianeta e ai cambiamenti climatici mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di interi ecosistemi con il conseguente tragico deterioramento delle condizioni di vita per milioni di esseri umani e di specie animali.
L’intento principale della marcia è quello di rivendicare l’importanza fondamentale della giustizia climatica, sensibilizzando l’opinione pubblica e i mass media per aumentare la pressione su quegli stessi governanti che, fino ad ora, non hanno saputo rispettare gli impegni presi. I provvedimenti stabiliti in questi anni a livello globale di fatto non hanno impedito l’aggravarsi della situazione né tantomeno hanno contribuito al cambiamento necessario dei modi di produzione, di consumo e di crescita. Il pianeta ha davvero bisogno di noi, e noi abbiamo bisogno del pianeta.
Miranda Parrini
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