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Ciclopista del Trammino, la politica litiga sulla paternità

7 agosto 2020 Politica

Ciclopista del Trammino, la politica litiga sulla paternità
Pisa, 7 agosto 2020 – Si accende la polemica politica sulla paternità della ciclopista del Trammino. “Era il 15 febbraio 2018 quando la precedente amministrazione ha deliberato all’unanimità l’approvazione del progetto della ciclovia dell’Arno – dichiara Matteo Trapani, Capogruppo Gruppo Consiliare PD del Comune di Pisa – un bellissimo progetto che comprende due piste ciclabili che collegano una la città di Pisa al litorale e l’altra i quartieri di Riglione e Putignano all’ospedale di Cisanello e al resto della città attraverso un ponte.
Per realizzare il progetto Pisa si è aggiudicata il finanziamento da 2,5 milioni di euro da parte della Regione attraverso il bando POR FESR 2014/2020.
I lavori sarebbero potuti cominciare immediatamente dopo l’elezione della nuova amministrazione, ma deliberatamente sono stati ritardati di un anno, forse per prendersi tutto il merito di un’opera che ha dietro di sé un percorso più che decennale.
L’attuale amministrazione si appresta ora trionfalmente a tagliare il nastro, quando alla votazione di quel 15 febbraio 2018 i consiglieri che ora fanno parte della maggioranza erano tutti assenti, in un tentativo disperato di boicottare il voto.
Il consigliere Nerini il giorno dopo fece uscire persino un comunicato in cui esprimeva tutta la sua contrarietà con un “Ma possiamo “costringere” tutti ad andare in bicicletta al mare?”.
Oggi Lega e Fratelli d’Italia piazzano addirittura i loro gazebo all’inaugurazione, trasformando un’importante opera comunale in un banale recruitment partitico. L’atteggiamento di allora fu assurdo, anche con numerose dichiarazioni che criticavano numerosi punti del progetto, mentre quello attuale fa preoccupare sullo stato di coerenza dell’attività politica della maggioranza.
Noi riteniamo che il loro unico scopo sia farsi belli con l’impegno di altri e cercarsi dei nemici sui quali scagliare il loro nuovo “potere” di non ascolto dell’opposizione.
Un esempio? Avevamo chiesto di occuparsi, prima di dare il via ai lavori, di predisporre un piano per l’illuminazione della stessa ciclovia, recuperando le coperture finanziarie con l’eliminazione di qualche progetto di fiori e aiuole o attraendo finanziamenti.
Ovviamente la richiesta non venne tenuta di conto, perché questo è il modus operandi della Giunta Conti: si tagliano nastri della precedente amministrazione, si fa qualche pagina di giornale e si cerca di sminuire e annullare l’opposizione e le proposte, pensando più alla gestione del potere che alla gestione della città”. Queste le dichiarazioni contenute in un comunicato del Gruppo Consiliare PD del Comune di Pisa, non si è fatta attendere la risposta del consigliere Maurizio Nerini (Capogruppo Noi Adesso Pisa Fratelli d’Italia): “Quando nel 2013 sono stato eletto in Consiglio Comunale dichiarai fin dalla prima seduta la mia “opposizione propositiva”, questo si è tradotto in 5 anni di atti, prese di posizione, dichiarazioni, ma anche di idee e proposte fattibili. Sul Litorale poi sono ancora molti di più gli anni in cui le nostre proposte vengono rese pubbliche, molte le cause alle quali mi sono prestato e una di queste è la ciclopista: tutti marinesi di ogni estrazione politica firmarono una petizione che chiedeva questa pista ciclabile molti anni fa, anche io lo feci convintamente.” Dice Nerini in un comunicato e prosegue: “Da consigliere di opposizione più volte mi sono espresso favorevolmente in merito alla ciclopista, addirittura ho chiesto conto dei ritardi della costruzione ai chi governava allora, convinto che potesse essere un valido aiuto per il traffico per il Litorale anche se non risolutore. Ricordo bene il 15 febbraio 2018 giorno in cui votammo una variazione al DUP per finanziare la parte della ciclopista per arrivare al mare: era l’ultimo consiglio prima delle elezioni politiche del 4 marzo, tutti eravamo impegnati con liste, manifesti, comizi ma nonostante tutto con un ” colpo di mano”, il giorno precedente in commissione venne  votata la variazione che arrivò quindi il giorno dopo in consiglio. Non partecipammo al voto, non tanto per la contrarietà all’argomento, era chiaro che non era così e lo dicemmo, ma per il modo in cui veniva presentato il tutto solo per sfruttare la cosa elettoralmente.

Oggi sembra che venga chiesto conto di quel voto non espresso, non devo giustificarmi con nessuno, ma ricordando che spesso si adopera questa legittima forma di protesta costringendo la maggioranza ad esercitare il governo con i numeri, non si capisce perché non potesse essere applicata allora e sia lecito adesso quando la sinistra è da mesi che non ha partecipato al voto proprio su DUP, Piano Strutturale e Bilancio.

Quindi respingendo al mittente sciocche insinuazioni, siamo ad inaugurare una pista ciclabile che siamo riusciti a completare nonostante le incapacità pregresse,  i quintali di rifiuti accumulati trovati nella zona degli orti a Marina e anche il Covid. Un miracolo che ci porta nell’altro miracolo della nuova Piazza Baleari.”

 

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