Sentenza pronunciata dal Tribunale di Pisa il 23 aprile scorso, la società Sviluppo Navicelli, che avrebbe dovuto sviluppare a livello immobiliare la darsena pisana, ha presentato il reclamo alla Corte d’Appello. I giudici del Tribunale fiorentino hanno fissato per novembre prossimo la discussione dell’impugnazione presentata in proprio anche dai soci della Spa fallita, Panchetti Spa, Gap Partecipazioni Srl e la Finanziaria Tre Gigli Spa. Intanto alla data del 15 ottobre il giudice delegato al fallimento, Giovanni Zucconi ha convocato l’udienza per l’esame dello stato passivo, l’esame della passività è un passaggio importante nella procedurta legale, per quella data si conoscerà il numero dei creditori, con le banche e l’esposizione della società, la cui operazione principale è stata la cessione dell’area dove si è insediato il colosso Ikea.
Ricorso annunciato. «Faremo ricorso contro la sentenza di fallimento. Abbiamo beni in grado di pagare tutti i creditori» aveva annunciato a maggio Guido Nelli, 53 anni, di Pontedera, imprenditore nel settore delle concessionarie d’auto, legale rappresentante della Sviluppo Navicelli Spa, che si è affidata allo studio legale Oliva-Simon di Pisa. L’esposizione con le banche è di circa 18.000.000 di euro. Il valore dei fondi, stima sul prezzo Ikea è di almeno 25.000.000 di euro. Una somma che permetterebbe di pagare tutti. Certo, di questi tempi nell’immobiliare non si possono realizzare queste cifre dall’oggi al domani. Intanto, facciamo ricorso poi valuteremo altre strade. Il concordato preventivo? È un’ipotesi».
I creditori. A far portare i libri in Tribunale alla Spa sono state due aziende che mettono insieme crediti per neanche 300.000 euro. Sono la Giannini Giusto Srl di Porcari (avvocati Monica Casini e Alessandro Di Piramo) e la Smart Engineering di San Giuliano Terme (avvocato Francesco Miccoli), due fornitori in attesa di venire pagati per intero che hanno presentato istanza di fallimento dopo aver atteso soldi che, alla fine, rischiavano di non vedere più. Di qui l’azione legale sfociata nella sentenza di default che ora la Sviluppo Navicelli vuole revocare.
L’operazione Navicelli. Nella ricostruzione delle mosse immobiliari in darsena, sono stati comprati dalla Spa almeno 350.000 mq di terreni con un investimento di 60.000.000 di euro: 12.000.000 messi dai quattro soci e 48.000.000 prestati dalle banche. Un terzo dei lotti è stato venduto prima di Ikea ad aziende nautiche e un terzo al colosso svedese. Ne resta ancora un terzo che la società valuta
in circa 25-26.000.000 di euro. «Su questi fondi ci sono ipoteche per 18.000.000 di euro e rappresentano gli asset principali che coprirebbero in abbondanza i debiti» era stata la tesi di Nelli ora riproposta in termini legali nel reclamo contro il fallimento.
mp