Il caso di scabbia, contratta da un bimbo della scuola elementare nella zona della provincia di Pisa, nelle scorse ore ha creato la preoccupazione dei genitori dei figli che frequentano le scuole, nonostante siano attive tutte le misure igienico sanitarie previste dalla legge e dai protocolli, le famiglie si augurano che l’Usl stia applicando il protocollo previsto in caso di scabbia. La notizia del bimbo colpito dalla scabbia, non deve preoccupare perché è già stato sottoposto a un periodo di quarantena, con allontanamento dalla scuola, come prevede la circolare ministeriale sulle misure di profilassi della scabbia; la direzione scolastica ha scritto alle famiglie degli altri bimbi per informarle che nel plesso c’è un bambino con la scabbia, applicando l’allontanamento dalla scuola del bimbo che ha da iniziare il trattamento di profilassi, per esigenze di sanità pubblica legate alle malattie infettive.
Purtroppo Il bimbo è stato vittima di contagio da un familiare di casa che aveva preso la scabbia in ospedale a Cisanello, questo è uno dei gravi effetti del contagio che da Cisanello si è propagato alle famiglie che hanno avuto un contatto diretto con l’ospedale, con chi ci lavora o semplicemente si è recato nelle corsie a fare visita a un paziente. Quindi è inutile creare allarmismi, l’importante essere informati e sapere che la scabbia provoca prurito e lesioni ma si può curare con una pomata, è un’infezione della pelle causata dall’infestazione degli acari della scabbia, colpisce soprattutto bambini e anziani a causa delle loro ridotte difese immunitarie. L’acaro della scabbia è un parassita che si nutre delle cellule epiteliali e non può sopravvivere al di fuori dell’epidermide per più di 48 ore. Le famiglie in via cautelativa, controllino più accuratamento e in modo particolare l’igiene dei bimbi e degli abiti.
MP 21 sett.