Nell’area di eventi “Garage Digitale” al Centro Espositivo SMS, un workshop organizzato dal team di Viper, Azienda made in Italy.
Presto potremo controllare a distanza tutti gli oggetti che ci circondano, e averli comodamente a portata di Smart Phone. È il cosiddetto Internet delle Cose, in inglese Internet of Things, per cui abbreviato IoT. Ebbene, Viper è un software che permette di progettare in modo semplice oggetti smart e sviluppare soluzioni IoT e interattive. Ma procediamo per ordine.
Innanzitutto, com’è nato e cos’è esattamente Viper? Daniele Mazzei, System Integrator del team, l’ha spiegato durante un workshop tenuto, nell’area di eventi “Garage Digitale” dell’Internet Festival, al Centro Espositivo SMS: “Viper è un’Azienda nata da quattro persone, tre ingegneri e un informatico che è anche medico, nel contesto del FabLab Pisa. Ha sede a New York per la parte commerciale, mentre la parte attiva, ossia dove effettivamente opera il team di sviluppo, è proprio a Pisa”.
Mazzei ha poi chiarito cosa s’intenda per IoT, precisando che “generalmente si fa passare il messaggio secondo il quale tutti gli oggetti saranno connessi a Internet in una visione oggetto-centrica”. Quelli di Viper, invece, sostengono una vera e propria rivoluzione copernicana, credendo piuttosto in un Things on Internet, quindi ToI anziché IoT, in cui al centro ci sia la persona, non l’oggetto!
E pensare che il software di Viper era stato sviluppato col solo scopo di assistere nella programmazione i clienti dell’Azienda pisana made in Italy: “concepito inizialmente come strumento a nostro uso e consumo – ha continuato Daniele – solo in un secondo momento abbiamo pensato di lanciarlo sul mercato, attraverso una campagna di crowdfunding su Kickstarter”.
Grazie a tale raccolta fondi, condotta nel marzo 2015, Viper ha ottenuto 22 mila dollari di finanziamenti da 400 persone in venticinque paesi diversi, come ci ha detto Gabriele Montelisciani, altro componente del team che si occupa di Business Development: “i soldi raccolti ci hanno permesso di sviluppare la versione beta del software, pubblicata a giugno, mentre proprio in questi giorni è uscita anche la prima revise ufficiale, ossia non più col bollino beta ma nella sua versione open source”.
Esiste già un oggetto smart che usi Viper? Certo che sì! Si tratta di una tavola girevole automatizzata che serve a mostrare collezioni di oggetti preziosi. “Una gioielleria Rolex di Parigi – ha raccontato Mazzei – si è rivolta a un noto designer di Viareggio per la realizzazione di undici espositori, tutti sincronizzati e collegati a un unico telecomando, che mostrassero a tempi prestabiliti le diverse collezioni in vendita. Il progettista si è trovato di fronte a un’impresa più complicata del previsto, e si è quindi rivolto a noi, gli unici in grado di risolvere il grattacapo”.
Il workshop ha quindi fornito ai partecipanti tutte le conoscenze necessarie per sfruttare al meglio le potenzialità di Viper. “Il vantaggio per professionisti e imprese – ha sintetizzato Gabriele – è la possibilità di sviluppare nuove soluzioni con tempi e risorse estremamente basse, sia perché si usa python, un linguaggio di programmazione semplice e veloce, sia perché si sfruttano le feature di Viper”.
Infine c’è stato spazio anche per una dimostrazione pratica di Internet delle Cose: con pochi touch sullo schermo del suo Smart Phone, Daniele è stato in grado di accendere, spegnere e far cambiare colore a una lampada a LED posta su un tavolo poco distante.
Viper, che attualmente registra intorno ai 2.500 utenti attivi in diverse zone del mondo, è stato presentato a settembre alla World Maker Faire a New York dal suo team: oltre a Gabriele Montelisciani e Daniele Mazzei, c’erano anche Ray Garcia, Advisor, e Giacomo Baldi, Software Architect. Negli stessi giorni Luigi Cerfeda, altro membro del team, ha illustrato Viper a Milano, presso la sede di Cisco Italia.
A dicembre uscirà la versione di Viper con licenza commerciale, mentre Viper App è già scritta, compilata e disponibile negli store!
Francesco Feola {gallery}viper{/gallery}