-di Enrico Zini-
Qualcuno penserà che stia per parlarvi di “Tzingheri”, “Vu Cumprà” e altre fantasiose “invasioni”. Invece vi parlerò di due Siriani che hanno legato il loro nome alla nostra città.
Il primo, la cui targa commemorativa è stata scoperta proprio in occasione della visita ai restaurati Arsenali Repubblicani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 17 ottobre scorso, è Khaled Asaad, brillante e famoso archeologo torturato e ucciso dai militanti dello stato islamico dell’Isis per essersi rifiutato di svelare il luogo dove aveva nascosto il “tesoro” di Palmira.
L’altro è Sahl di Aleppo, giunto nella nostra città oramai quasi 1000 anni fa. Il giovane “extracomunitario” era stato mandato dal padre, il famoso architetto Fares, per compiere un’impresa che resterà nella storia, come ben racconta un libro che merita assolutamente di essere letto. L’architetto, accolto da alcuni, specialmente dal vescovo Guido, con diffidenza per la sua origine e la sua giovane età , dovrà districarsi tra le beghe della politica cittadina, e affrontare non pochi pericoli e difficoltà di ogni genere: fu trovato non lontano dalla città mezzo morto dopo essere stato aggredito e torturato dal castellano di Ripafratta che contrastava l’affermarsi della potenza della Repubblica. Sahl, a Pisa, è conosciuto come Busketo, la sua impresa è la nostra meravigliosa Cattedrale che ora si può ammirare in Piazza dei Miracoli https://www.youtube.com/watch?v=Xuvg1FIW4Zs e il libro di cui parlo è “Io Busketo” di SergioCostanzo. Quel migrante, partito dagli stessi luoghi da dove altri Siriani oggi fuggono, riuscì a rendere immortale Pisa attraverso i secoli. Nel 1063 alcuni nostri illustri concittadini, tra i quali il Console Giovanni Orlandi, sostenuti dal popolo, credettero in lui contribuendo al compimento di quella incredibile impresa. Anche oggi dovremmo essere capaci di vedere nei giovani venuti dal mare non un nemico ma una risorsa: anch’essi, divenuti come Sahl/Busketo cittadini, potranno contribuire alla prosperità di Pisa.
Enrico Zini