-testimonianze-
Nell’elenco delle vittime della strage di Parigi ci sono tanti giovani, persone stroncate dalla follia terroristica, ieri nella lista dei dispersi c’era anche una ragazza italiana.
Valeria Solesin la ragazza veneziana di 28 anni, stava faceva un dottorato alla Sorbonne di Parigi e si trovava al Bataclan con il fidanzato, Andrea Ravagnan, la sorella di lui, entrambi di Trento e il suo compagno. I quattro sarebbero stati presi in ostaggio, sono poi riusciti a scappare dividendosi, Valeria non è stata più rintracciata, hanno fatto appelli sui social, inutili tentativi. Valeria non compariva nell’elenco delle vittime della strage di Parigi, c’era la speranza che fosse ancora viva. Il Consolato Francese ha telefonato questa notte alla famiglia di Valeria riferendo che la ragazza è stata identificata dalla polizia francese, sembra che Valeria sia stata raggiunta da almeno 6 colpi di kalashnikov, proprio quando stava tentando di fuggire dall’attacco terroristico compiuto all’interno dello stesso locale. “Era una persona meravigliosa e l’unica cosa che ci preme ricordare di lei in questo momento” ha detto la madre di Valeria Solesin “che era una persona, una cittadina, una studiosa meravigliosa”.
C’è invece chi è riuscito a fuggire e salvarsi, come Sandra Pullia, giovane informatrice scientifica di un’azienda pisana che venerdì sera 13 novembre si è trovata nell’apocalisse parigina, era sotto la tour Eiffel, originaria di Cascina, residente a Pisa, Sandra si è salvata ha trascorso la notte d’inferno fuggendo e andando a Montmartre alloggiando in hotel in attesa dell’alba, il giorno dopo è riuscita a prendere l’aereo e atterrare a Pisa, tornare a casa lasciandosi alle spalle l’incubo dei terroristi.
Dopo questo ennesimo attacco, la preoccupazione è che tutti i paesi europei sono a rischio. La Francia, la Gran Bretagna, l’Italia, la Germania e i Paesi del Nord, l’Europa deve affrontare in maniera seria questo problema e deve farlo al più presto. Altrimenti, si verificheranno ancora stragi come quella di Parigi. Affrontare tutto questo non è semplice, ma bisogna cominciare a dire basta all’ipocrisia , altrimenti continueremo a dover elencare il numero dei morti, senza iriuscire a impedire che vengano uccisi. La guerra di religione non va alimentata, prendiamo le distanze dai conflitti che producono solo morte e violenza.