La presidente della Camera Laura Boldrini giovedì 10 dicembre presenterà il suo libro, nell’aula magna del Polo Carmignani dell’Università di Pisa.
«Non è vero che non si può cambiare. Dobbiamo concentrarci sulla politica, senza lasciare ad altri la responsabilità né abbandonarla nelle mani di chi vuole perseguire il proprio tornaconto. Farne una cosa pulita, aperta, come è giusto che sia, come è scritto nella Costituzione, come è scritto nella Storia migliore del nostro paese. Farne una cosa bella e alta» questa è la traccia del libro “Lo Sguardo lontano” (Einaudi), racconta l’esperienza politica della presidente della Camera che, prima di arrivare a Montecitorio, si occupava di crisi internazionali e rifugiati, oggi la sua è diventata una battaglia di civiltà: perché la politica torni a essere una speranza, un servizio, una passione. “Un giorno sei chiamato dallo Stato ad assumerti una grande responsabilità. Entri cosí in un mondo nuovo, da vicino ne riconosci il ruolo cruciale nella vita democratica del paese. Ma ne scorgi anche i limiti e le contraddizioni. E provi dunque a cambiarlo”.
La presidente Boldrini, da ieri a Bruxelles per una serie di incontri istituzionali con i vertici dell’Unione europea, sarà a Pisa per presentare il suo libro, i cui proventi, destinati dall’autrice, saranno interamente impegnati per borse di studio. L’evento a Pisa si svolge nell’aula magna del Polo Carmignani in piazza Cavalieri ore 15.30, in un dibattito pubblico che verrà moderato dal giornalista Bruno Manfellotto, ex direttore dell’Espresso e del Tirreno, dopo i saluti del rettore Massimo Augello, l’intervento della Boldrini sarà preceduto da quelli di Carlo Casarosa, Enza Pellecchia ed Eugenio Ripepe. Con questo libro la Boldrini vuole aprire un dibattito sulle grandi questioni della società, accorciare le distanze fra la gente e le istituzioni, fare del Parlamento la «casa della buona politica». E la buona politica è fatta di giustizia sociale, di riconoscimento della dignità, di restituzione della speranza a chi sembra averla perduta. Raccontando dall’interno l’istituzione di cui ha accettato di mettersi al servizio, Laura Boldrini conferma la volontà di farla divenire anche il luogo di una nuova cittadinanza, dimostrando che la rotta può essere invertita.
Miranda Parrini