Gli universitari protestano, il motto è “sono diventato ricco e non lo sapevo”. Dopo la riforma del calcolo dell’indicatore economico che escluderà dall’accesso alle borse di studio molti studenti, chiedono l’abolizione del parametro ISPE per l’accesso alle prestazioni del DSU, visto che l’ISPE, sottolineano i ragazzi, è già contenuto nell’ISEE.
La riforma del calcolo dell’indicatore economico approvata in gennaio, ha escluso ed escluderà dai servizi centinaia di migliaia di persone. Saranno colpiti da questa riforma innanzitutto gli studenti universitari ma non solo: infatti, anche l’accesso a tutte le prestazioni sociali sarà messo in discussione nonostante il reddito non sia cambiato. “Il parametro più critico per gli studenti borsisti è quello Ispe che valuta la prima casa sulla base dell’Imu e dunque ne aumenta a dismisura il valore nei calcoli – dicono gli universitari pisani – le proiezioni parlano di circa 30% di esclusi dai servizi del diritto allo studio, a livello nazionale. Aumenteranno però anche le tasse, la mensa, le prestazioni sanitarie”. Ecco il motivo della loro protesta, oggi pomeriggio manifestano per chiedere una sanatoria nazionale e la riapertura del bando borse 2015/2016, con la modifica e innalzamento dei parametri ministeriali; inoltre che la Regione Toscana e l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio trovino soluzioni concrete per garantire a tutti i benefici del Diritto allo Studio Universitario.