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Protesta Coldiretti valico del Brennero camion vergogna

9 Settembre 2015 Archivio

coldiretti pisa protesta

Gli agricoltori della provincia di Pisa al valico del Brennero sulla carreggiata sud dell’A22, a fermare i camion dei prodotti alimentari destinati alla Toscana.

La delegazione pisana della Coldiretti con l’ausilio di Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri dei Nas, nel corso della due giorni di protesta, hanno fermato ed ispezionato decine di camion diretti nelle “fabbriche” italiane, a volte anche già confezionati, come nel caso clamoroso delle mozzarelle fresche già confezionate e marchiate con tricolore italiano che sarebbero finite sulle nostre tavole da lì a pochi giorni. Ingredienti e semilavorati alimentari che da stranieri, una volta che hanno valicato i confini nazionali, diventano Made in Italy. Il tutto all’insaputa dell’ingannato consumatore italiano, mozzarelle dirette proprio in Toscana, forse anche ai consumatori nostrani, ma anche pancette fresche senza marchio pronte a diventare “italiane”, porri svedesi, cagliate e milioni di litri di latte (ne passano 3,5 milioni al giorno) e sacchi di latte in polvere destinati all’industria casearia del nostro paese, tra le ispezioni trovati container pieni di sacchi di polvere di latte e cagliate, insieme a tante altre imitazioni di prodotti tipici, proprio questi prodotti contraffati sono consegnati dai giovani agricoltori della Coldiretti a Bruxelles all’Ambasciatore Stefano Sannino della Rappresentanza Permanente d’Italia in occasione del vertice straordinario dei Ministri europei dell’Agricoltura, in segno di protesta contro i traffici di una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca alle schifezze. A guidare la delegazione il Presidente Provinciale, Fabrizio Filippi ed il Direttore, Aniello Ascolese che ha invece partecipato al presidio a Bruxelles, presso l’Unione Europea a Rue du Marteau, 7-15 durante il vertice straordinario dei Ministri Europei dell’Agricoltura. “Stop alle politiche europee – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti – che favoriscono gli inganni a tavola e snaturano le caratteristiche e la qualità dei prodotti alimentari, oltre che ingannare tutti i consumatori, che spesso acquistano di fretta senza verificare provenienza, per questo bisogna dire basta e tutelare il Made in Italy ed il Made in Tuscany”. Tra i 35 formaggi a rischio estinzione ci sono anche tre specialità pisane: il pecorino alle erbe aromatiche, il pecorino del Parco Migliarino – San Rossore ed il Pecorino delle Balze Volterrane. Il 29 settembre scadrà l’”ultimatum” fissato dalla Commissione Europea sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. La lettera di “diffida” della Commissione Europea sull’infrazione n.4170 vuole imporre all’Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere con il rischio di far sparire 35 formaggi tradizionali censiti prodotti in Toscana, ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni. “In Europa – spiega Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti – si consentono trucchi e inganni nel momento di fare la spesa con l’appiattimento verso il basso della qualità alimentare, anche a danno di Paesi come l’Italia che possono contare su primati qualitativi e di sicurezza alimentare. Qualche cosa sta cambiando – continua Ascolese – e la richiesta di trasparenza, tracciabilità ed etichettatura di origine per la quale si batte da anni la Coldiretti è diventata un patrimonio comune come dimostrano la proposta alla Commissione Ue formulata dai Ministri Agricoli di Italia, Francia, Spagna e Portogallo ma anche le richieste avanzate da molti altri paesi dell’Unione”. Intanto Coldiretti porterà avanti la sua battaglia anche nella settimana dell’Expo, dal 14 al 20 settembre: “Da tutela del nostro agroalimentare – conclude – la sopravvivenza della nostra agricoltura”. Al passo del Brennero è arrivato anche il Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina reduce dal Consiglio dei Ministri dell’agricoltura a Bruxelles dove sono state varate importanti misure di sostegno all’agricoltura.

MP. 9 sett.

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