Pisa, martedì 22 ottobre 2019 – In merito alle recenti intitolazioni di alcune rotatorie del territorio comunale il gruppo Consiliare del PD interviene con un comunicato del Capogruppo Giuliano Pizzanelli: “La Giunta Conti, dopo quasi un anno e mezzo dalle elezioni del giugno 2018, riscopre che una mozione approvata dal Consiglio Comunale il 9 aprile 2013 – cioè più di sei anni fa – è rimasta inevasa. Si tratta di una mozione con cui si invitavano “il Sindaco e la Giunta a dedicare, individualmente, a ciascuno dei tre personaggi: Giuseppe De Felice, Carlo Ciucci, Giuseppe Niccolai, un luogo significativo della città” e questo perché si riteneva “importante richiamare esempi significativi di “buona Politica”, utili a imparare”.
Questi i fatti; qualche domanda sorge spontanea: perché si riscopre una mozione dopo che è trascorso così tanto tempo dalla sua approvazione e dalle ultime elezioni amministrative? Quale messaggio si vuole dare oggi? Nel 2013 la mozione era stata approvata in modo certamente inconsueto: su 41 consiglieri solo 12 favorevoli, 13 tra astenuti e contrari, ben 16 assenti e tra questi il Sindaco Filippeschi. Forse, dopo così tanto tempo, sarebbe stato molto più opportuno un riesame della stessa mozione da parte dell’attuale Consiglio piuttosto che una sua burocratica applicazione.
E poi sarebbe stato certamente molto utile raccogliere anche le opinioni e le valutazioni dei familiari di Giuseppe De Felice, di Carlo Ciucci, di Giuseppe Niccolai per avere un quadro più completo della situazione e soprattutto perché, pur essendo figure di indubbio rilievo pubblico, i veri custodi della loro memoria sono sicuramente e innanzitutto i familiari con cui avevano trascorso una vita e con cui magari avevano condiviso momenti di gioia e di difficoltà.
D’altra parte questa mozione, al di là di quanto scritto nel testo, contiene un messaggio politico molto chiaro: oggi le contrapposizioni del passato non hanno più alcun senso! E questo non è assolutamente vero per tutti e addirittura finisce anche per tradire coloro che quelle contrapposizioni le hanno vissute con profonda convinzione sia quando si legavano alle idee di giustizia sociale e libertà democratiche della sinistra, sia quando si fondavano sui valori della dottrina cristiana, sia quando affondavano nelle convinzioni della destra più estrema e del fascismo. Per essere più chiaro: Giuseppe De Felice, Carlo Ciucci, Giuseppe Niccolai non avrebbero probabilmente mai accettato la logica di una loro assimilazione dietro una generica ipotesi che tutti e tre avevano praticato la “buona Politica”.
Da ultimo, solo due parole per esprimere il più forte e sincero apprezzamento per i familiari di Giuseppe De Felice che, con la loro scelta di non adeguarsi a quanto votato dal Consiglio Comunale, hanno impartito ancora una volta una grande lezione di intransigente coerenza. E un grazie all’ANPI che ci ha ricordato come sia nata, dopo anni difficili e bui, la democrazia in Italia, come abbia trovato un suo fondamento nella Costituzione, come sia oggi ancora importante distinguere tra fascismo e antifascismo.” Conclude Pizzanelli (nella foto).
dl