La critica dei contro-manifestanti esplode
Sabato 7 novembre a Pisa: Sentinelle in piedi e contro-manifestanti, due modi diversi di intendere la famiglia, due concezioni all’opposto. Le sentinelle in piedi manifestano con una rivolta silenziosa a favore del dirittodei bambini ad avere la famiglia classica, quella per intendersi formata da una mamma e un papà. Gli oppositori dichiarano apertura mentale nei confronti delle “nuove famiglie”, quelle dove conta il vincolo affettivo indipendentemente dalla sessualità dei loro componenti. A scagliarsi contro questi ultimi arriva in coda il Comitato famiglia, scuola, educazione di Pisa che appoggiano invece il parere silenzioso delle Sentinelle e i loro diritto ad una manifestazione pacifica. “Si evidenzia il livello di intolleranza contro l’espressione del parere dei manifestanti silenziosi, in favore della famiglia naturale.” E se da una parte c’è stato il silenzio, dall’altra per creare la contrapposizione un più rumoroso vocio dettato dall’esigenza di sopprimere quello che viene considerato clerico-fascismo. Tacciati di offese pubbliche e violenze verbali hanno cavalcato l’onda delle iniziative prese a livello scolastico a favore dell’indifferentismo sessuale. i contro-sentinella hanno portato avanti il loro diritto di espressione che si è protratto da Piazza D’Ancona fino al Comune di Pisa. Dal terrazzo dell’ex biblioteca è stato srotolato lo striscione portato in corteo. Tra gli organizzatori di questa manifestazione troviamo il collettivo femminista Queersquilie che fa parte della rete Educare alle Differenze di Pisa: “Consapevoli e coscienti dei nostri corpi e delle nostre menti, rivendichiamo la libertà di scelta sul loro destino, funzione e impiego, libero da condizionamenti, stereotipi e ruoli di genere”. In mezzo a queste diatribe ancora da tutelare il ruolo dei bambini che hanno il diritto all’educazione nel rispetto delle diversità, della tolleranza e della promozione della persona.