Le alternative e l’impegno del Comune e della Società della Salute Pisana
-Politica- Pisa, spaccatura a sinistra per l’ordinanza di chiusura del campo abusivo del popolo Rom alla Bigattiera di Tirrenia. Il provvedimento confermato dal Prefetto su ordinanza del Sindaco, ha portato una spaccatura nella sinistra in particolare da “Rete Demla componente del Pd che si è formata a Pisa e che raggruppa alcuni iscritti del partito a livello provinciale che è intervenuta con una nota di dissenso sulla ormai prossima chiusura del campo in tal senso ci sono anche forti prese di posizione in opposizione all’ordinanza: le associazioni Africa Insieme e Rebeldia che chiedono al Comune la sospensione dello sgombero e di cercare soluzioni alternative le famiglie con regolare permesso di soggiorno verranno alloggiate altrove per le altre l’unica strada suggerita è quella di allontanarsi dal campo abusivo chiedono un’immediata convocazione di un tavolo di lavoro che coinvolga le famiglie del campo Rom gli insegnanti delle scuole e le associazioni di volontariato aggiungono che gli sgomberi forzati violano la normativa ONU.
L’assenza di un permesso di soggiorno non dipende dalla volontà di essere “clandestini” né dall’intenzione di violare la legge: al contrario proprio le condizioni di emarginazione abitativa e la mancanza di un lavoro regolare hanno man mano sospinto queste famiglie nell’irregolarità amministrativa in circolo vizioso. Della stessa opinione è anche il movimento politico di sinistra Una città in comune – Prc in Consiglio comunale con il capogruppo Ciccio Auletta che esprime con un duro commento il dissenso sull’ordinanza sindacale perché secondo lui la cosa più grave è che non sono state presentate soluzioni alternative quindi queste persone che sono accampate alla Bigattiera di Pisa da più di vent’anni finiranno per strada insieme ai 50 bambini che attualmente abitano nel campo. Bambini che sono nati in Italia e frequentano le scuole di Pisa. Stessa opinione anche il deputato e coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà Nicola Fratoianni che ha presentato una interrogazione al Ministro dell’Interno sull’emergenza del campo nomadi da smantellare esprime un duro attacco al sindaco Marco Filippeschi che ha firmato l’ordinanza di sgombero senza prevedere soluzioni alternative.
D’altra parte la rimozione del campo abusivo sembra essere non più rinviabile per le caratteristiche di pericolosità all’interno della struttura le persone vivono in condizioni igieniche molto precarie senza acqua ed elettricità compreso i bambini. Si tratta di un ex campeggio della Polizia alle spalle di Tirrenia che doveva essere una sistemazione temporanea e che da venti anni è diventata stabile per numerosi nuclei familiari. Quindi sembra non ci siano alternative ! Ma invece il Comune di Pisa le alternative le ha date in un percorso lungo un anno che ha portato al dimezzamento delle unità presenti nel campo rom come ci spiega l’assessore al sociale e presidente della Società della salute Sandra Capuzzi rispondendo alle accuse fatte in questi giorni all’Amministrazione Comunale di Pisa- “Di alternative ne sono state date e come. In vista dello sgombero a partire da settembre 2014 abbiamo convocato ogni famiglia e fatto loro delle proposte che qualcuno ha accettato qualcun altro no. C’è chi ha deciso di raggiungere parenti in altre città d’Italia chi è andato all’estero e chi ha trovato un’altra sistemazione con l’aiuto dell’amministrazione”- l’assessora Sandra Capuzzi spiega che il percorso ha permesso di passare dalle 145 alle 60 unità presenti attualmente nel campo rom. Di queste 60 persone la metà sono ragazzi tra i 14 e i 17 anni l’altra metà sono adulti alcuni dei quali non possono richiedere il permesso di soggiorno perché con precedenti penali e con molta probabilità saranno destinatarie di un decreto di espulsione la data dello sgombero del campo abusivo lo definisce il Comune di Pisa con la Questura e la Prefettura. “Non è assolutamente vero che l’amministrazione e i servizi sociali non hanno fatto niente per queste persone -conclude l’assessore Sandra Capuzzi- quelle che potevano essere aiutate o che volevano farsi aiutare hanno trovato le porte aperte. Ma ci sono persone irregolari sul territorio nazionale per le quali l’Amministrazione comunale può fare ben poco a differenza delle associazioni che da questo punto di vista hanno maggiore libertà d’azione. Noi abbiamo fatto il possibile forse sono gli altri che dovrebbero iniziare a fare qualcosa”.
Questo provvedimento di chiusura del campo abusivo oltre alla messa in sicurezza per il territorio rientrava tra i punti del programma di mandato per cui si era impegnata l’Amministrazione Comunale infatti l’opinione dei comuni cittadini di Pisa approvano il provvedimento di sgombero del campo rom della Bigattiera e si sentono rappresentati perché la solidarietà e l’assistenza fanno parte del patrimonio genetico di Pisa e del suo territorio come è stato ampiamente dimostrato tuttavia la solidarietà non va mai confusa con l’illegalità e la mancanza di rispetto delle leggi e delle regole che non possono più essere accettati questa è anche l’opinione del Presidente di ConfLitorale Confcommercio Pisa Fabrizio Fontani che commenta: “Negli anni il Comune di Pisa e gli altri enti pubblici hanno ampiamente dimostrato la volontà e la capacità di dare accoglienza ma ciò non può e non deve essere sinonimo di tolleranza verso l’illegalità riteniamo coerente e legittimo il provvedimento relativo all’ordinanza di sgombero del campo rom della Bigattiera campo rom mai autorizzato e nonostante ciò mantenuto da circa 20 anni. E’ una questione di civiltà e di rispetto per tutte quelle famiglie donne bambini uomini disoccupati casalinghe anziani pensionati lavoratori commercianti imprenditori professionisti e cittadini tutti italiani e stranieri che rispettano le leggi e pagano le tasse anche a costi di enormi sacrifici e pesanti privazioni personali e familiari; e quando non rispettano gli obblighi previsti sono chiamati a risponderne rigorosamente a termine di legge. E’ una ingiustizia sociale fornire alloggi di luce acqua gas servizi di assistenza sociale scolastica e medica gratuitamente solo ad alcuni mentre il resto della popolazione deve cavarsela per conto proprio”.
MP 29 sett.