Scatta la contro-manifestazione del popolo LGBTQI
Sabato 7 novembre, in piazza San Francesco una nuova silenziosa manifestazione delle Sentinelle in piedi che replicheranno l’intervento attuato precedentemente in Piazza dei Cavalieri a Pisa. Ovviamente non ci stanno i sostenitori della ‘teoria gender’ che preparano una pacifica controffensiva sulle tonalità arcobaleno. Quanta rabbia può esserci nascosta dietro tanto silenzio e colori. Quella di due ideologie contrapposte in maniera netta sulla concezione di famiglia. Ovvero la famiglia tradizionale contro la nuova identità familiare basata sul vincolo affettivo e di mutuo soccorso indipendentemente dal sesso di appartenenza dei membri che la compongono. L’ appuntamento è alle ore 11 in piazza San Francesco, dove le Sentinelle in Piedi attueranno una specie di veglia silenziosa per tutelare il diritto dei bambini a crescere ed essere educati da una mamma e un papà, e affermare il diritto dei genitori nell’educazione dei figli, come sancito dall’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo. Se un NO deve essere espresso sarà quello contro ogni forma di violenza, e alle unioni tra persone dello stesso sesso al matrimonio . Altro NO contrapposto arriverà dunque da Queersquilie e Exploit Pisa che organizzano invece una marcia colorata per le vie della città, distribuendo materiale informativo per combattere l’ignoranza sulla teoria gender. La proposta va verso l’accettazione di famiglie omogenitoriali o con singoli genitori, unioni tra più di due persone o unioni dello stesso sesso: legami affettivi che esistono già di fatto e che assurdamente non si possono ignorare, ma tutelare. In fondo la città di Pisa è già crogiuolo di razze e culture dimostrando un’apertura mentale e un’accettazione del prossimo senza pregiudizi. Per i sostenitori di questa teoria la libertà di espressione manifestata dalle Sentinelle in Piedi potrebbe espletarsi in una volontà di discriminazione, per questo sentono la necessità di intervento al fianco delle associazioni della rete Educare alle Differenze che promuovono e il ‘Caffè delle differenze’ in Largo Ciro Menotti. La richiesta più diretta va nei confronti dell’istituzione comunale affinché si predisponga al sostegno dei soggetti LGBTQI.
A cura di Valeria Tognotti