“Vista la quantità di evidenti inesattezze relative all’Aeroporto Galilei espresse sulla stampa da Antonio Veronese, presidente di Confesercenti, non era difficile pensare che Toscana Aeroporti, società quotata in Borsa, avrebbe quanto meno rettificato in merito al suo intervento. Evidentemente ci eravamo sbagliati – commenta Federico Pieragnoli, direttore di ConfcommercioPisa, costretto a tornare sulla vicenda aeroporto di Pisa – benvenuti in Alice nel paese delle meraviglie, almeno ad ascoltare Veronese pontificare le magnifiche sorti dell’aeroporto Galilei, supportato da numeri così sballati che ci viene un dubbio: sta davvero parlando dell’aeroporto di Pisa o si è confuso con qualche altro scalo?. Veronese parla di aumento del 4% nel 2015 quando anche i muri sanno che l’incremento del Galilei è del 2,6%, contro una media degli scali italiani del +4,5%. Il confronto con Firenze non è dei più lusinghieri: lo scalo fiorentino è cresciuto del +7,5% e ha guadagnato una posizione in classifica, mentre Pisa, con i suoi 4.796.962 viaggiatori (e non oltre 5 milioni) è scesa in undicesima, scavalcata da Palermo, forte dei suoi 4.906.050 viaggiatori e un +6,4% di incremento”.
“Numeri in libertà che ci vuole anche un certo coraggio a far pubblicare, in pratica Veronese ha raddoppiato i dati ufficiali, quando parla ad esempio di oltre 200.000 persone in più nel 2015 – spiega ancora il direttore di ConfcommercioPisa – ci sono voluti tre anni, dal 2012 al 2015, per ottenere un incremento complessivo di 302.000 viaggiatori e Veronese finge di dimenticare che nel 2013 le previsioni di Sat per il Galilei erano di un traffico pari a 5,8 milioni di passeggeri nel 2015. Siamo indietro di un milione di viaggiatori”.
Pieragnoli accenna alla questione dei lavoratori: “Qui Veronese si lancia nell’Iperuranio, parlando di 6.000 lavoratori occupati. Ci piacerebbe sapere a quale fonte ufficiale attinge questo dato il presidente di Confesercenti, quando sappiamo che gli assunti al Galilei sono circa 500, tra tempo indeterminato e determinato, e con l’indotto non si va molto oltre i 1.500/2.000 occupati. Se la matematica non è una opinione, allo scalo sognato da Veronese mancano all’appello ancora 4.000 lavoratori”.
Infine, un ultima risposta alla presunta rappresentanza di Confcommercio in Toscana Aeroporti: “Confcommercio non ha alcuna rappresentanza in tale organismo, anche in questo caso Veronese deve essersi confuso con se stesso, visto la molteplicità di incarichi che ricopre nei più differenti organismi”.